martedì 23 Settembre 2025

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I DUBBI DELL’ANIA IN MERITO ALLE MODIFICHE DELL’ARTICOLO 134 IN MATERIA DI ATTESTATO DI RISCHIO

La proposta di legge attualmente in esame reca due ipotesi che estenderebbero l’applicabilità della legge Bersani a tutti i veicoli del nucleo familiare, non soltanto ai nuovi, purché l’assicurato non abbia avuto sinistri negli ultimi cinque anni. Inoltre, la classe universale si potrebbe trasmettere non solo a veicoli della stessa tipologia, ma anche a veicoli di tipologia diversa. 

 

La sede dell’Ania

Non solo le modifiche dell’articolo 132-ter del Codice delle Assicurazioni (Cap) in materia di scontistica obbligatoria e agevolazione su base territoriale. All’Ania, del disegno di legge attualmente in discussione in Parlamento, non piacciono neanche quelle relative all’articolo 134 in materia di attestato di rischio.

La propria insoddisfazione è stata manifestata nel corso di una audizione, nei giorni scorsi, presso la sesta commissione (Finanze) della Camera dei Deputati. Nel mirino l’articolo 2 che riguarda la proposta di modifiche, appunto, dell’articolo 134 del Cap sull’attestato di rischio per estendere le agevolazioni attuali in materia di mantenimento della classe di merito in caso di cosiddetto “bonus famiglia” e per tipologie diverse di veicoli.

L’articolo 2 della proposta in esame, in particolare, reca due ipotesi di modifica in materia di attestato di rischio e di classi di merito bonus-malus, che estenderebbero l’applicabilità della legge Bersani a tutti i veicoli del nucleo familiare, non soltanto ai nuovi, purché l’assicurato non abbia avuto sinistri negli ultimi cinque anni. Inoltre, la classe universale si potrebbe trasmettere non solo a veicoli della stessa tipologia, ma anche a veicoli di tipologia diversa.

Secondo l’Ania, «la legge Bersani, tuttavia, in assenza di interventi strutturali in grado di abbassare i costi dei sinistri Rc auto (per esempio interventi sulle infrastrutture e la viabilità, sulle frodi, sul contenzioso ecc.) e, quindi, a parità di fabbisogno tariffario per pagare i sinistri, ha già determinato semplicemente una onerosa redistribuzione del fabbisogno stesso su base reddituale a vantaggio dei proprietari o dei nuclei familiari in possesso di un maggior numero di veicoli e ha svantaggiato, invece, i proprietari o nuclei familiari possessori di un minor numero di veicoli. I proprietari/nuclei familiari “pluriveicolo”, infatti, grazie al cosiddetto bonus famiglia hanno visto diminuire la spesa complessiva per le polizze Rc auto, ma le minori entrate dei premi Rc auto derivanti da tali agevolazioni si sono tradotte necessariamente in aggravi di spese delle polizze Rc auto per i proprietari/nuclei familiari “monoveicolo” o con pochi veicoli».

Lo stesso effetto «paradossale si accentuerebbe ulteriormente se divenissero legge le due modifiche ipotizzate all’art. 2 del Ddl, poiché entrambe le ipotesi di modifica determinerebbero una ulteriore redistribuzione del fabbisogno su base reddituale e non terrebbero conto della diversa tipologia di rischio insita nel mezzo circolante, specialmente tra automobile e ciclomotori/motocicli».

Fabio Sgroi

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